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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Un Papa per il prossimo futuro – Vescovo di Roma e Pastore Universale

Un Papa per il prossimo
futuro

Vescovo di Roma e
Pastore Universale

15 ottobre 1998

Introduzione: Questo è il tempo

" Riconoscete adesso il momento
favorevole" (2 Cor. 6) cosicché Cattolici e Cattoliche di tutto il mondo
possano riflettere sul tipo di leaderdship, e quindi sul modello di chiesa, di
cui abbiamo bisogno per il nuovo millennio.

Il Concilio Vaticano II ci ha invitato a
leggere i segni dei tempi alla luce del Vangelo. Ha esortato la nostra comunità
di fede ad un continuo cambiamento. Abbiamo cercato di essere fedeli a questo
appello esaminando la vita della nostra chiesa e la necessità che sentiamo di
un Vescovo di Roma che sappia guidare la nostra comunità di fede verso un’agape
universale
o un’assemblea di carità.

Il millennio che sta per finire è stato un
tempo di divisione tra i cristiani. La nostra speranza è che il terzo millennio
diventi un tempo di riconciliazione.

In questo spirito, Papa Giovanni Paolo II
ha invitato tutti i cristiani a riflettere sul futuro del Papato "..
possiamo cercare -insieme, ovviamente – le forme in cui questo ministero (di
Pietro) possa realizzare un servizio di fede e d’amore riconosciuto …trovare
un modo di esercitare il primato che, senza rinunciare a ciò che è essenziale
alla sua missione, sia nondimeno aperto alla nuova situazione." (Ut Unum
Sint, # 95)

Allo stesso tempo dal Consiglio Mondiale
delle Chiese si levano voci che invitano tutte le Chiese Cristiane a impegnarsi
nella preparazione ci un Concilio Universale Cristiano nell’anno 2000.

Noi ci associamo a questi appelli e ci
dichiariamo disponibili a rinnovare la nostra fede comunitaria secondo i segni
dei tempi, a dialogare e lavorare con le altre Chiese su un piano di parità.

Per dare corpo a questi desideri, offriamo
le nostre riflessioni in merito alle caratteristiche che la nuova realtà impone
al prossimo Vescovo di Roma. Le offriamo con lo stesso spirito con cui la donna
del Vangelo mescolava la farina con il lievito, in modo che il pane potesse
crescere ed essere di nutrimento per la comunità. Questo è il nostro
"lievito".

Un modello di Chiesa per il nostro
tempo: sempre antica e sempre nuova

  • Per costruire nel nuovo millennio una chiesa stimolante, occorre
    che noi ascoltiamo nuovamente Gesù e i primi discepoli che predicavano
    l’eguaglianza di tutte le persone (Mt. 23, 11-12; Lc. 22,24-26;
    Gal. 3,28).
  • E’ necessario costruire strutture all’interno della nostra chiesa
    che rispecchino l’eguaglianza in modo da poter vivere, pregare e prestarci
    un aiuto reciproco in un "discepolato di uguali". Solo così
    seguiamo l’esempio di Gesù che invia lo Spirito, non a un piccolo gruppo,
    ma all’intera comunità di fede. Solo così realizziamo l’insegnamento del
    Concilio Vaticano II che ci definisce come "Popolo di Dio",
    corresponsabile dei processi decisionali della nostra chiesa.
  • E’ necessario che noi ricostruiamo una chiesa che valorizzi il
    dialogo e la giustizia nella sua vita interna così come nel suo approccio
    con il mondo.
  • E’ necessario che noi ristabiliamo una chiesa che rispetti e
    celebri la nostra diversità universale, una chiesa in cui ci sia la
    libertà di vivere la fede in modi diversi e in culture diverse.
  • E’ necessario che noi facciamo rivivere una chiesa che riconosca
    l’importanza delle chiese locali dove la Parola sia annunciata in modi comprensibili
    all’interno della cultura del luogo. La costruzione di questa chiesa
    rinnovata è compito dell’intero Popolo di Dio, e non soltanto del
    Vescovo di Roma, degli altri vescovi o del clero.
  • Noi insistiamo nella necessità di ripristinare la prassi della
    chiesa primitiva e di sviluppare strutture che permettano al Popolo di
    Dio
    di partecipare alla scelta di tutti i responsabili
    della chiesa, compresa l’elezione del Papa, il vescovo di Roma. Il
    ripristino di questa antica tradizione attesterà l’autenticità dell’azione
    dello Spirito nella comunità dei fedeli.

Il prossimo vescovo di Roma

Ci sentiremmo molto incoraggiati a
rinnovare la nostra chiesa se il leader fosse in grado di leggere "i segni
dei tempi " in accordo con il popolo, se il Vescovo di Roma fosse collaborativo,
capace di ascoltare e predicare, dialogare e insegnare. Noi abbiamo bisogno di
un leader che accolga sinceramente e consulti il "sensus fidelium"
(ciò che sentono i fedeli).

Sentiamo l’urgente necessità di un leader
che riconosca il risveglio della coscienza delle donne come un significativo
"segno dei tempi". Le donne, che costituiscono più della metà della
nostra chiesa, sono diventate consapevoli della loro dignità e parità con gli
uomini. Loro chiedono che la comunità cristiana rispetti e porti a compimento
quella parità al proprio interno.

Abbiamo bisogno di un Vescovo di Roma che
rispetti le differenze esistenti tra di noi e ci aiuti a vivere il Vangelo.

Abbiamo bisogno di un Papa che distingua
tra il suo ministero pastorale come Vescovo di Roma e il ministero di Pietro,
che richiede un dialogo con la chiesa universale. Come vescovo di Roma egli
serve i fedeli di Roma alla stessa stregua di qualsiasi altro vescovo. E si
ritira alla stessa età stabilita per tutti i vescovi.

Come presidente di un agape universale, si
comporta come un vescovo – fratello, che invita gli altri vescovi del mondo a
condividere la leadership con lui e con gli altri membri del popolo di Dio. In
questo spirito riforma la Curia,
in modo che possa servire, piuttosto che dominare, gli altri vescovi e la
chiesa universale.

Soprattutto sentiamo l’esigenza di un
Vescovo di Roma e di un Pastore Universale che sia:

  • un leader dai grandi ideali, che accolga quanti hanno i requisiti
    necessari per esercitare i ministeri, indipendentemente dal loro sesso,
    condizione coniugale od orientamento sessuale;
  • una persona che rispetti la coscienza di Cattoliche e Cattolici,
    che susciti un genuino dialogo sulle teologie, sulle dottrine riguardanti
    la morale e i piani d’azione nella chiesa, in modo che la nostra comunità
    di fede possa condividere le esperienze, ricomporre le alienazioni e far
    rinascere il senso dell’unità e l’entusiasmo per la fede;
  • un pastore, che incoraggi la libertà accademica dei teologi e
    degli studiosi allo scopo di alimentare una sana diversità di opinioni
    nella chiesa;
  • un riconciliatore, che accolga "progressisti" e
    "conservatori" per condividere la stessa chiesa;
  • un leader, che ammetta il pluralismo culturale della chiesa e
    celebri le diversità che fioriscono in diverse parti del mondo;
  • un collaboratore pienamente integrato nella storia, desideroso di
    restaurare nella chiesa la tradizione della piena partecipazione del
    popolo, che inviti Cattoliche e Cattolici a condividere il governo e i
    processi decisionali, inclusa l’elezione dei responsabili della chiesa;
  • un pioniere, che incoraggi l’iniziativa e la sperimentazione, e
    che richiami Cattolici e Cattoliche a sviluppare la propria responsabilità
    verso la comunità di fede in modo adulto;
  • un ecumenista, che si impegni in un serio dialogo con i Cristiani
    della Riforma e delle Tradizioni Ortodosse, allo scopo di realizzare il
    sogno dell’unità dei Cristiani;
  • un fratello del popolo ebreo, che lavori per smantellare qualsiasi
    traccia di antisemitismo e per costruire forti legami di parentela
    spirituale sulla base di una comune eredità che discende da Sara ed
    Abramo;
  • uno studioso delle tradizioni religiose diverse da quelle
    giudaico-cristiane, che accolga il dialogo interreligioso, cercando di far
    tesoro della ricchezza dei diversi punti di vista di quelle tradizioni;
  • un amante, capace di abbracciare il mondo e le cui strategie
    manifestino una speciale solidarietà con i poveri e gli oppressi;
  • un profeta, instancabile promotore di giustizia, d’uguaglianza, di
    pace e di non- violenza nel mondo e nella chiesa;
  • un amante della terra, che promuova l’integrità di tutta la
    creazione;
  • una persona generosa con senso dell’ humor;
  • un Vescovo fratello che con gioia lascia cadere le insegne proprie
    dei potenti del mondo e cammina assieme a noi per rigenerare nel terzo
    millennio la comunità di fede e ravvivarla nello Spirito di Gesù.

Alle soglie del terzo millennio abbiamo
bisogno di un Vescovo di Roma, Pastore universale.

 

Seguono le firme di 139 gruppi e
movimenti cattolici appartenenti a 27 nazioni.


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