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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

We Are Church appoggia la petition contro la revoca della scomunica e per difendere il Concilio

  • 1

International Movement We Are

Church –
IMWAC

 

European Network Church On The

 

Move –
EN/RE

www.we-are-church.org
www.european-catholic-people.eu

Comunicato stampa Roma / Parigi / Madrid, 18 febbraio
2009

DIVULGAZIONE IMMEDIATA

I
movimenti cattolici riformatori appoggiano la

petizione internazionale:
«Per il riconoscimento

incondizionato del Concilio
Vaticano II»

 

Protesta
internazionale contro la revoca pontificia della scomunica dei vescovi della

«Fraternità
S. Pio X»

I movimenti cattolici riformatori di tutto il mondo
protestano contro la revoca pontificia della

scomunica dei vescovi della «Fraternità S. Pio X»
(SSPX), da parte del Papa Benedetto XVI,

essendo noto da lungo tempo che la teologia della
SSPX è antisemita. Anche senza

considerare il caso Williamson, la decisione del papa
ci sembra molto grave.

Benché venga presentato come un atto che mira all’unità,
esso rende in realtà ancora

maggiori le divisioni all’interno della Chiesa
cattolica. Il Papa Benedetto XVI, con la sua

crescente identificazione con una minoranza
preconciliare che si rifiuta di riconoscere il

Concilio Vaticano II, reca un enorme danno alla
Chiesa cattolica sia come istituzione del

mondo d’oggi sia anche in quanto comunità di fede. La
sua decisione solitaria è un affronto al

principio della collegialità episcopale, che è uno
dei simboli principali dell’unità della Chiesa e

ed è uno dei molti segnali preoccupanti di un
tradimento sotterraneo del Concilio Vaticano II,

perpretata dall’autorità massima della Chiesa. Però
una grande maggioranza dei fedeli,

compresi molti vescovi si riconosce nella linea del
Concilio, grazie al quale, tra le altre cose,

sono sorti un nuovo approccio all’ecumenismo e al
dialogo interreligioso (in particolare nei

confronti degli Ebrei), la libertà religiosa e la
libertà di coscienza – anche all’interno della

Chiesa –, uno sguardo positivo sul mondo, la
corresponsabilità dei fedeli nella vita della

Chiesa.

Petizione
internazionale per il pieno riconoscimento del Concilio

Il movimento
internazionale
We are Church International
Movement We Are Church-

(IMWAC) e l’European Network Church on the Move (EN/RE) appoggiano la petizione

internazionale, «Per il riconoscimento incondizionato
delle risoluzioni del Concilio Vaticano

II», promossa da numerosi teologi e cristiani in
Germania, in Austria e in Svizzera

(www.petition-vaticanum2.org).

L’IMWAC e l’EN/RE chiedono ai laici, ai sacerdoti, ai
membri degli ordini religiosi e ai gruppi

riformatori di tutto il mondo di sostenere questa
importante petizione – redatta in dodici lingue

– con le loro firme che, alla fine, verranno
consegnate al Vaticano, alle nunziature e alle

Conferenze Episcopali nazionali. La stampa verrà
informata delle eventuali risposte.

Riteniamo che la stretta correlazione tra la revoca
della scomunica (pubblicata il 24 gennaio

2009) e il cinquantesimo anniversario della
convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano II

da parte del Beato Papa Giovanni XXIII (25 gennaio
2009) offra una chiara indicazione della

direzione che lattuale
papato intende prendere. Avvertiamo la presenza di un desiderio di

2

ritorno alla Chiesa preconciliare, con la sua paura
di aprirsi al soffio dello Spirito Santo, ad

apprezzare i «segni dei tempi» e i valori delle
istituzioni democratiche.

Ma, affermano IMWAC e EN/RE, sarebbe sbagliato
reagire alla situazione che la gerarchia

ecclesiastica sta creando cadendo nella
rassegnazione. Offrirebbe soltanto il fianco a chi si

oppone al rinnovamento conciliare. È anzi necessario
non perdere la speranza e agire con

coraggio. Chiediamo a tutti i vescovi e a tutti i
credenti di non abbandonare la strada che

questo grande Concilio pastorale della Chiesa
cattolica ha indicato. Dobbiamo fare tutto il

possibile per far sì che le idee del Concilio non
siano vanificate e possano permeare la vita

della Chiesa.

Links

PETIZIONE
«Per il riconoscimento incondizionato delle risoluzioni del Concilio

Vaticano
II»
nelle seguenti lingue: [Cesky]
[Deutsch] [English] [Espaniol] [Francais]

[Hrvatska] [Italiano] [Magyar] [Nederlands] [Polska]
[Portuguese] [Suomi]

DISCORSO
del gesuita Wolfgang Seibel sul Concilio Vaticano II
(pronunciato l’8

novembre 2008 all’assemblea nazionale di We are
Church
in Germania)

[English] [Francais]
[Deutsch] [Italiano] [Espaniol]

Contatti:

Austria:
Hans Peter Hurka
+43-650-315 42 00 hans_peter.hurka@gmx.at

Belgium:
Edith
Kuropatwa-Fèvre +32-(0)-2-567-09-64 ekf.paves@telenet.be

Brazíl:
Irene Cacais +55-61 3223 4599 luisirenecacais@solar.com.br

Canada: Jean Trudeau
+1-613)745-2170 trudeau.jean@videotron.ca

Catalunya:
Francesc Bragulat
somescat@somesglesia-cat.org

Chile:
Enrique Orellana
+56-696 4491 lapazesobradelajusticia@yahoo.com

Finland:
Giovanni Politi
giovanni.politi@kolumbus.fi

France: Hubert Tournès
+33-240119873 hubertournes@orange.fr

Germany: Christian
Weisner +49-172-518 40 82 media@we-are-church.org

Hungary: Dr. Marcell
Mártonffy +36 1 2190621 martonffy@pantelweb.hu

Ireland:
Helen McCarthy
wearechurchireland@eircom.net

Italy:
Vittorio Bellavite
+39-02-70602370 vi.bel@IOL.IT

Netherlands: Henk
Baars +31-20 6370221 hbaars@steknet.nl

Norway: Aasmund Vik
aasmund.vik@nationaltheatret.no

Peru: Franz Wieser
+51-1-4492716 fwieser@speedy.com.pe

Portugal: Maria Joao
Sande Lemos +351.91 460 2336 mjoaosandel@gmail.com

Spain:
Raquel Mallavibarrena
+34-649332654 rmallavi@mat.ucm.es

Sweden: Krister Janzon
krister.janzon@comhem.se>

Switzerland: Brigitte Durrer
+41-819212725 bridu@gmx.ch

United Kingdom: Martin
Pendergast +44 (0)208 986 0807 martinjp@btinternet.com

United States: Aisha
Taylor +1 202 675-1006 ataylor@womensordination.org


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Commenti

4 risposte a “We Are Church appoggia la petition contro la revoca della scomunica e per difendere il Concilio”

  1. Avatar
    Anonimo

    ma io ho l impressione che ormai da tempo ci sia una deriva oscurantista oltretevere e non solo con l arrivo di questo papa ma anzi ho l impressione che stia lavorando sul solco tracciato da quello precedente.spiegatemi cosa ci fosse di riformatore nell investitura con la prelatura dell opus dei,con la beatificazione del suo fondatore(noto franchista).gli incontri con dittatori o trafficanti di armi in vaticano o la stigmatizzazione della teologia della liberazione in sud america .gli ultimi 2 papi hanno ribadito con forza che per le donne non ci possono essere ruoli chiave nella chiesa.spiegatemi cosa c è di innovatore nel ripristino della messa tridentina, nel ripristino della messa per la conversione degli ebrei,nel mancato incontro ufficiale con un portatore di pace come il dalai lama.grandi mauro

  2. Avatar
    Anonimo

    Per Mauro Grandi:
    non esiste alcuna messa per la conversione degli ebrei.
    E’ una delle preghiere universali del Venerdì Santo.
    Tra l’altro in queste preghiere si prega anche:
    Per la Chiesa universale
    Per il Papa
    Per i vescovi,i sacerdoti e i fedeli
    Per i governanti
    Per coloro che non credono in Cristo
    Per coloro che non credono in Dio

    In passato queste 2 ultime preghiere si chiamavano:
    per gli eretici
    per gli infedeli

    E’ da notare quindi la particolare predilezione e attenzione che si aveva per gli ebrei.
    Tale preghiera venne inserita già nel III-IV secolo.
    Giovanni XXII come è noto eliminò giustamente i termini “perfidiis” e perfidiam” ma cambiò(cosa quasi sconosciuta) l’intitolazione da “Pro iudeis” a “pro conversione iudeorum”.

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