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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Wir Sind Kirche (Noi Siamo Chiesa) del SudTirolo ricorda dopo 25 anni la proposta contenuta nell’Appello dal Popolo di Dio

È tempo di agire

25 anni dall’Appello del Popolo di Dio

Esattamente 25 anni fa oggi, il 17 dicembre 1995, è stato diffuso l’Appello del Popolo di Dio, una petizione ecclesiastica in SudTirolo. Nell’ambito di una campagna di firme, si potevano firmare cinque richieste di riforma della Chiesa cattolica:

  • Istituzione di una Chiesa sinodale attraverso la codecisione dei laici, elezione dei vescovi,
  • piena uguaglianza delle donne in tutti gli uffici ecclesiastici e nelle ordinazioni,
  • l’abolizione del celibato obbligatorio per i sacerdoti,
  • richiesta di una valutazione positiva della sessualità,
  • proclamazione della fede come buona notizia.

A partire dall’Austria, dove il cardinale viennese Groer è stato accusato di abusi sessuali, questa azione si è svolta con successo anche in Germania. L’Appello del Popolo di Dio in Alto Adige è stato portato avanti dal Gruppo d’iniziativa per una chiesa più umana. Ha sollevato molte discussioni, ha portato a numerosi dibattiti pubblici nonostante il rifiuto della dirigenza diocesana, e ha mostrato che la maggioranza dei fedeli si aspetta dei cambiamenti nella Chiesa. 18.284 persone hanno firmato questa petizione  in Alto Adige. In tutto il mondo ce ne sono state  più di 2,5 milioni. I promotori si sono visti rafforzati nel loro impegno per una Chiesa al passo con i tempi e con il Vangelo.

La dirigenza diocesana a Bolzano non ha risposto alle richieste e alle numerose proposte concrete, per lo più appellandosi alle direttive del Vaticano, e le ha contrastate e respinte. Nel 2008 il gruppo di iniziativa ha cessato la sua attività, non essendoci alcun segno di volontà da parte delle autorità di attuare le richieste.

Alcune delle cinque richieste sono oggi inevitabilmente attuate in alcune parti, come la partecipazione dei laici nelle parrocchie. La carenza di sacerdoti è semplicemente troppo grande. Non si può fare a meno della partecipazione delle donne. Però esse non sono riconosciute alla pari nella Chiesa. Le parrocchie accetterebbero volentieri i sacerdoti anche se hanno mogli e figli. Sul tema della sessualità, Papa Francesco sembra essersi aperto, anche se l’insegnamento della Chiesa non è cambiato. L’annuncio della fede è di solito positivo. Tuttavia, vengono spesso utilizzati stereotipi e affermazioni che non hanno alcun contatto con la realtà. Durante il Sinodo diocesano del 2013-15, le varie richieste sono state discusse e per lo più approvate con più di 2/3 delle maggioranze.

La Chiesa è in crisi esistenziale. I giovani e le donne si stanno sempre più allontanando. Il servizio della Chiesa è richiesto solo per alcune celebrazioni. Attualmente in Alto Adige non è più possibile una pastorale integrale, perché tutto è troppo incentrato sui sacerdoti. La conservazione del potere dell’istituzione sembra essere più importante della cura delle anime delle persone. Rifiutandosi alle riforme, la Chiesa non è più coerente con la  sua missione.

L’ex consiglio direttivo del Gruppo di Iniziativa per Chiesa più umana afferma “Allo stesso tempo siamo convinti che la Chiesa come istituzione sia importante e preziosa, che contenga grandi tesori di spiritualità e saggezza, che promuova la comunità e che possa offrire un grande aiuto per affrontare la vita. Una Chiesa di credenti, che sperano e si occupano dei temi della gente di oggi, cioè la solidarietà globale e l’integrità del creato, sarebbe sempre molto richiesta”.

“25 anni dell’Appello del Popolo di Dio non è un motivo per festeggiare, ma è un motivo per riflettere e per agire. Osiamo dire che la situazione della Chiesa nella nostra diocesi sarebbe migliore se temi come la codecisione dei laici, la piena parità di diritti per le donne, i sacerdoti sposati, il riconoscimento delle diverse forme di sessualità, un linguaggio e una proclamazione adeguata al tempo e alla vita fossero presi sul serio e attuati passo dopo passo. Siamo convinti che la Chiesa cattolica continuerà a svilupparsi. Sarebbe un peccato se ciò richiedesse un crollo delle strutture attuali. La crisi può essere superata. Come si presenterà la Chiesa del futuro non può che essere ipotizzata. Possiamo già osare di trovare strade per il futuro che siano in linea con il Vangelo. Vorremmo incoraggiare tutti coloro che hanno a cuore la fede e la Chiesa a farlo” Questa la conclusione dell’ex consiglio direttivo del Gruppo d’iniziativa per una Chiesa più umana.

Per l’ex consiglio direttivo del Gruppo d’iniziativa per una Chiesa più umana

Robert Hochgruber, Scezze / Bressanone (ex presidente)

Annegret Steck, Naturno

Marta Mittermair, Scezze / Bressanone

Karl Trojer, Terlano

Bressanone, 17 dicembre 2020


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