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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

A Ronzano (Bologna) si è tenuta l’undicesima assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa

Undicesima assemblea nazionale di “Noi Siamo Chiesa, eremo di Ronzano, 14 giugno 2009

  

Domenica 14 giugno una cinquantina di aderenti e simpatizzanti di Noi Siamo Chiesa si sono ritrovati all’eremo di Ronzano per la loro undicesima assemblea nazionale. L’Eremo  dei Servi di Maria , in una splendida posizione sopra Bologna, è guidato da padre Benito Fusco. L’assemblea  è iniziata con un’invocazione allo Spirito Santo letta da Maria Luisa Cavallari.

 

La relazione introduttiva del coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa (NSC) Vittorio Bellavite ha percorso tutte le situazioni della Chiesa universale e italiana nell’ultimo anno ricordando le prese di posizione e le iniziative del movimento. La relazione e l’elenco delle  prese di posizione sono leggibili in allegato. In particolare Bellavite ha ricordato lo scandalo dell’incontro di Benedetto XVI con Bush nel giugno 2008, le prese di posizioni sulla Humanae Vitae in luglio, la valutazione complessiva del Sinodo dei vescovi di ottobre, il rifiuto della revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani. Per quanto riguarda la situazione italiana: la simpatia della CEI nei confronti del nuovo corso politico, il caso Englaro (sul quale NSC ha contrastato apertamente la posizione dei vescovi), la permanente posizione anticoncordataria di NSC in occasione degli anniversari dei Patti Lateranensi e del nuovo Concordato del ’84. Ma ora- ha aggiunto Bellavite- ci sono segnali che qualcosa si sta muovendo : gli interventi del Card. Martini e l’incontro di Firenze del 16 maggio dei cattolici “conciliari” sono la testimonianza che ci sono energie e idee perché si discuta di un nuovo corso della Chiesa italiana. I rapporti internazionali e la situazione attuale del movimento hanno concluso l’intervento del coordinatore.

La giornata è continuata con la consueta Eucaristia domenicale dell’Eremo, che è stata  concelebrata da Padre Benito e dai presbiteri di NSC. L’omelia e gli interventi successivi  hanno riflettuto sull’eucaristia in modo diverso dalla ripetitiva teologia “ortodossa”.

Luigi Sandri ha fatto poi un excursus a tutto campo sulla situazione della Chiesa universale partendo dall’affermazione che  “nessuno è di troppo nella Chiesa”, illustrando i problemi nella Chiesa e le contraddizioni  presenti nel pontificato. C’è la crisi del prete “tridentino”, ci sono grandi problemi nell’ecumenismo (si firma il documento sulla giustificazione del ’99 e poi si proibisce l’intercomunione !), l’applicazione della proclamata legge naturale crea difficoltà e antagonismi, mentre i soli valori  non negoziabili sono le beatitudini.

Nel pomeriggio l’intervento di Valerio Gigante di “Adista”  ha in particolare illustrato il tentativo dell’agenzia di aprirsi maggiormente al dialogo con aree del cattolicesimo democratico mediante il terzo fascicolo settimanale “segni nuovi”. Il dibattito si è avviato con la presentazione del contributo di NSC dell’EmiliaRomagna. Esso è leggibile in allegato. In sintesi esso propone che NSC curi anche momenti di vita comunitaria e di preghiera e non solo prese di posizione ed auspica una maggiore presenza territoriale ed un forte impegno per una crescita quantitativa del movimento.    Il dibattito è stato ricco e interessante ed è ruotato in particolare sul testo presentato alla discussione. In generale è stato sottolineato il punto di vista secondo cui NSC è soprattutto un movimento di opinione (ogni aderente ha anche altri momenti per la propria vita spirituale) ma che la sua struttura è del tutto aperta ed elastica e che, secondo le situazioni, si possano attivare modi di presenza e di organizzazione diversa. E’ stata sottolineata l’importanza del percorso avviato con l’incontro di Firenze del 16 maggio, è stato toccato il problema della comunicazione verso i giovani e la necessità di momenti nazionali di riflessione e di formazione (indicando due punti specifici, quello della laicità e quello della sinodalità nella Chiesa), è stato ricordato che NSC è un movimento pienamente interno alla Chiesa (situazione che non ha bisogno di essere rivendicata), alle cui gerarchie non chiede però alcun riconoscimento formale.

              Giovanni Ambrosoni ha presentato il bilancio del movimento e analiticamente la sua situazione dal punto di vista organizzativo. Alcune tematiche , come quella dei rapporti internazionali, non hanno potuto essere discusse adeguatamente E’ stato confermato il Coordinamento nazionale uscente con l’aggiunta di Gianpaolo Spettoli portavoce di NSC dell’EmiliaRomagna. A conclusione della giornata una tavola rotonda su “Esperienze di Chiesa”, presieduta da Giovanni Panettiere ha visto la partecipazione di Giancarla Codrignani (sui percorsi di donne nelle comunità cristiane di base), di don Nildo Pirani, parroco di San Bartolomeo della Beverara di Bologna e di Alessandro Santoro, prete delle Piagge di Firenze.

 Allegato 1 

“Noi Siamo Chiesa” dal giugno 2008 al giugno 2009. Iniziative, documenti, problemi. Relazione del coordinatore nazionale Vittorio Bellavite. XI assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa, eremo di Ronzano 14 giugno 2009

  

Ringrazio i nostri fratelli Servi di Maria, e in particolare Padre Benito, per l’ospitalità e Noi Siamo Chiesa EmiliaRomagna per aver organizzato l’assemblea.

E’ stato un anno particolarmente intenso nella Chiesa universale e in quella italiana. “Noi Siamo Chiesa” ha cercato di elaborare e di diffondere i propri punti di vista, remando, più del solito, controcorrente. Le tematiche relative alle fedi e alle religioni  sono ancora  state protagoniste sulla scena culturale e politica, contrariamente a quanto si preconizzò per anni (si veda il bell’editoriale di Riccardo Chiaberge sul “Sole “ del 31 maggio).

Alla base di ogni nostra riflessione c’è una passione per la comunità ecclesiale, per la nostra Chiesa, che da noi non è quasi mai manifestata (forse per odio della retorica inutile e di troppe parole) ma che è reale (anche se ciò ci viene molto spesso contestato).  Nell’allegato c’è una descrizione completa  di quanto fatto e detto nell’ultimo anno. Per comodità di esposizione seguo dei filoni che, ovviamente si intrecciano continuamente.

 Chiesa universale, Vaticano

Il 13 giugno Benedetto XVI in modo irritale riceveva Bush nei giardini vaticani dopo essere stato ricevuto con pompa magna alla Casa Bianca in aprile. Il fatto non creò scandalo evidente, nessuno disse niente nel mondo cattolico italiano. Siamo stati costretti a parole dure. Il panorama è poi cambiato con Obama, nel cui confronti il Vaticano ha tenuto finora una posizione di attesa o di sospetto (il Papa non ha fatto cenno al nuovo presidente nel suo tradizionale discorso agli ambasciatori di inizio gennaio).

Il 25 luglio era l’anniversario della Humanae Vitae. Il nostro movimento internazionale ha pubblicato una lettera sul “Corriere” a mezza pagina in cui chiedeva al Papa di modificare la posizione della Chiesa. Padre Lombardi ha reagito violentemente alla Radio Vaticana. Siamo stati costretti ad una immediata vivace reazione come unici firmatari italiani del testo. La nostra replica è stata ripresa ampiamente all’estero.   

L’avvenimento più importante è stato il Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio in ottobre. A Milano abbiamo fatto, con altri, un incontro su un punto specifico, quello della predicazione. IMWAC (International Movement We Are Church) ha scritto un testo. Noi abbiamo fatto una ampia valutazione conclusiva. Un po’ tutti i problemi sono emersi al Sinodo e se ne trova traccia nei suoi testi conclusivi che però hanno una efficacia solo consultiva.  E’ stata rifiutata la lettura fondamentalista della Bibbia, la  Dei Verbum è stata confermata ma il Papa è intervenuto esplicitamente a favore di un’interpretazione complessiva della Bibbia (con un ruolo particolare della tradizione e del  magistero) temendo un uso eccessivo del metodo storico critico. Tutto rimane quindi aperto, il Sinodo è un organo consultivo che non ha in alcun modo risolto il problema  della collegialità nella Chiesa.

In dicembre c’è stato l’intervento all’ONU contro la depenalizzazione dell’omosessualità, posizione incomprensibile che abbiamo vivacemente contestato.

In gennaio c’è stata la vicenda della revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani

, inaccettabile nel merito  e gestita malissimo dal punto di vista non solo mediatico. I limiti del funzionamento del vertice della Chiesa sono apparsi evidenti alla grande opinione pubblica. IMWAC ha lanciato in Germania una Petition a cui abbiamo partecipato con convinzione; e siamo intervenuti sulla Lettera del papa ai vescovi in marzo, cercando di porre i problemi di fondo.

In marzo nel viaggio in Africa il papa ha ribadito la posizione sulla contraccezione ma, scatenando per il particolare contesto, una ondata d’opinione, anche imprevista, che ha aggravato  a livello di massa l’incomprensione per il messaggio etico della Chiesa.

Lo scandalo pedofilia non si ferma. Il rapporto Ryan sulla situazione in Irlanda è il più pesante che sia uscito su questa realtà. Abbiamo scritto un documento come IMWAC recependo le indicazioni della sezione irlandese di We Are Church.

In maggio il Tribunale della Segnatura apostolica ha emesso una sentenza su una lite nella diocesi di Regensburg. In base ad essa il Vescovo ha ragione se impedisce a membri di Noi Siamo Chiesa di partecipare ad organismi collegiali della Chiesa. I nostri amici tedeschi hanno reagito vivacemente con l’appoggio di tutto il movimento internazionale. E’ evidente il valore di precedente di questo grave pronunciamento.

Ora dovremo occuparci del libro “Vaticano spa” uscito da tre settimane. Vi si legge di quanto lo IOR sia un vero e proprio cancro ai vertici della Chiesa capace di tutto corrompere e di quanto abbia continuato a svilupparsi anche dopo lo scandalo Marcinkus.

 Chiesa italiana

Anzittutto voglio ricordare con sofferenza le perdite. In pochi mesi la maggior parte  dei principali esponenti del cattolicesimo democratico e conciliare sono tornati alla casa del Padre : Alberigo, Scoppola, Prini, Ardigò, Giuntella ; ad essi voglio aggiungere i nostri amici Amilcare Giudici e Padre Falsini. Ne sentiremo la mancanza

I vertici della Chiesa italiana non hanno avuto timidezze nell’adeguarsi al nuovo corso politico. Dopo aver contribuito a far cadere Prodi e dopo aver puntato sottobanco per un ruolo di arbitro con un successo della posizione centrista, il Papa ha ricevuto Berlusconi con grande enfasi dando il segnale sulla direzione di marcia. Abbiamo subito scritto un testo pesante come nostra assemblea  alla cascina Contina l’8 giugno. Da allora fino alla conclusione del caso Englaro, i vertici della Chiesa si sono sostanzialmente appiattiti su una linea di conformismo filogovernativo; accenti diversi sono emersi dalla base del mondo cattolico sulla crisi, sull’immigrazione sui respingimenti in Libia e sul disegno di legge sulla sicurezza (e ultimamente sulla vicenda Noemi e sul processo Mills); essi sono stati in qualche modo ripresi, con molta  prudenza di accenti, nell’assemblea della CEI di fine maggio, che ha confermato l’impegno diretto a favore delle condizioni di maggiore sofferenza, anche con la raccolta di fondi. La crisi della nostra democrazia che abbiamo sotto gli occhi (e che è stata oggetto della veemente lettera a Bagnasco di Paolo Farinella, che ha ricevuto moltissimi consensi online) interpella la nostra fede ed è destinata ad aggravarsi dopo le elezioni di domenica scorsa. La legge sulla sicurezza, quella sulle intercettazioni, gli ultimi scandali che screditano il nostro governo e il suo capo ci pongono dei problemi. Di questo parleremo oggi (Farinella dice che il silenzio dei vescovi diventa complicità).

Caso Englaro : ancora ora ci meravigliamo delle posizioni prese e delle energie investite in questa campagna sbagliata  dalla Cei e dall’area più contigua dell’associazionismo. Il massimo del settarismo è stato raggiunto dall’Avvenire, sempre portavoce della linea ruiniana nella sua peggiore versione. Su questa vicenda siamo stati costretti, per la rilevanza assoluta che essa ha avuto per settimane, a molta attenzione e a molti interventi sia  durante l’estate che in febbraio. L’iniziativa più interessante è stata quella di promuovere una raccolta di firme all’inizio di ottobre su un testo lanciato da ventidue primi autorevoli firmatari . E’ stata la manifestazione più significativa del dissenso. Abbiamo raccolto circa 1800 adesioni (1428 online) 

In dicembre ci siamo rivolti all’area dei cattolici democratici nelle sue diverse forme associative, proponendo di intervenire sia sulla questione dell’accanimento nei confronti di Eluana che del testamento biologico. Non abbiamo avuto risposte e ci chiediamo ancora il perché di questo imbarazzo e di questi silenzi. Sono questioni che si intrecciano con la difesa della laicità delle istituzioni.

A metà febbraio in occasione dei due anniversari dei due Concordati (quello del ’29 e quello del ’84), in giornate difficili per il caso Englaro ma comunque piene di enfasi sui rapporti Stato-Chiesa,  abbiamo scritto un testo per ribadire ancora una volta la nostra linea anticoncordataria.

Ma ora si aprono forse spazi nuovi di riflessione e di speranza; forse si può sperare che si avvii almeno la  prospettiva di non tacere su situazioni in cui c’è da sempre sofferenza e silenzio. Il Card. Martini ha rotto le righe con i suoi ultimi due libri, la cui eco è stata grande per l’autorità di chi li ha scritti. Il tradizionale convegno annuale di marzo che organizziamo nell’ambito del network milanese,  è stato sul primo libro di Martini (“Conversazioni notturne a Gerusalemme”) a testimonianza della volontà di intervenire ogni volta ci sia uno spiraglio. L’incontro è stato particolarmente seguito e partecipato.

L’altra novità è l’incontro di Firenze del 16 maggio. E’ stato veramente qualcosa di ecclesiale in libertà. Le varie anime dello spirito conciliare che, nonostante tutto, circola nel nostro paese si sono incontrate. Abbiamo proposto (in un contributo scritto e in interventi) che  si organizzi un punto di incontro stabile, pluralista, libero da ipoteche ecclesiastiche. Il dibattito  è andato  in questa stessa direzione. Dovremo discutere bene di queste prospettive come di altre nella stessa direzione (la nuova iniziativa di Adista con il terzo numero “Segni nuovi”). 

Rapporti con la gerarchia : l’incontro con Mons.  Bagnasco dell’ottobre 2007 non ha avuto seguito, anche se io ho inviato messaggi di disponibilità a riprendere i contatti. Una lettera di saluto a Mons. Crociata, nuovo segretario della CEI, non ha avuto risposta. Col Card. Tettamanzi ci sono contatti, positivi ma  solo indiretti. I vescovi non rispondono praticamente mai, quando inviamo testi o libri.

 Rapporti internazionali

Abbiamo continuato a partecipare al circuito dei  social Forum europei, anche se in questa sede la riflessione sulle nostre tematiche al momento non c’è.

Abbiamo organizzato un seminario nel forum di Malmo in settembre insieme alla Chiesa luterana di Svezia (il prossimo forum sarà a Istanbul nel 2010, per cui abbiamo avuto l’incarico da IMWAC di organizzare un dibattito).

In gennaio io e Mauro Castagnaro abbiamo partecipato al terzo Forum mondiale di Teologia e Liberazione a Belèm in Brasile e al successivo Forum sociale mondiale. Nel primo rappresentavamo anche i due circuiti internazionali European Network Church on The Move e IMWAC. Abbiamo proposto la creazione di una rete di tutti i movimenti progressisti presenti nella Chiesa cattolica per iniziative verso il cinquantennale della chiusura del Concilio nel 2015 trovando molti consensi.

A maggio siamo stati a Londra al Council di IMWAC e dell’European Network. I rapporti internazionali e l’insieme dei problemi relativi alla presenza del movimento per il rilancio del Concilio nella Chiesa universale  saranno oggetto di  una comunicazione specifica.

 Noi Siamo Chiesa 

Il nostro movimento, mi sembra, abbia acquisito nell’ultimo anno un ruolo maggiore, pur tenendo conto del permanente isolamento in cui le strutture ecclesiastiche e la stampa cattolica  cercano di lasciarlo. Le adesioni formali sono aumentate ma sono del tutto inferiori all’area di ascolto e di presenza alle nostre iniziative. Manca, nei nostri circuiti “conciliari”, la cultura della opportunità e della necessità di coordinarsi e di organizzarsi. Tra le nuove adesioni quella di Adriana Zarri, che manda un saluto affettuoso all’assemblea, e quella del coordinatore del movimento nel Sud Tirolo, che prima aveva un’organizzazione autonoma.

Degli aspetti organizzativi parliamo poi in modo specifico. Voglio però ricordare che il sito Internet  nuovo ed interattivo ha ora 100/120 accessi di media al giorno (contro i 30 di tre anni fa ), funzionano due Yahoogroup, uno è quello generale, l’altro è quello dell’EmiliaRomagna. Continua la collaborazione con Tempi di Fraternità. La nostra presenza organizzata è ancora molto modesta e ha difficoltà ad espandersi al centro e al sud. La presenza femminile è insufficiente e di questo dobbiamo discutere. Buono l’intervento sulle questioni omo.

In aprile abbiamo organizzato un pellegrinaggio alla tomba di don Primo Mazzolari anche per separarci esplicitamente dall’uso che si fa  nel mondo ecclesiastico di grandi profeti in morte che non meritano santificazioni o mistificazioni di comodo dal momento che in vita sono stati osteggiati in ogni modo dai santificatori di oggi. 

I nostri libri, editi dalla Meridiana, hanno una discreta diffusione. Distribuisco una sintesi delle vendite inviatami dall’editore. Dobbiamo impegnarci di più nella vendita diretta, perché i libri pesano molto sul nostro modesto bilancio, che sarà presentato nel pomeriggio.

Quest’anno ne abbiamo editi : “Sulla Chiesa povera” e “I preti sposati nella Chiesa cattolica”; un altro è in preparazione sui ministeri.   La stampa cattolica ignora, non a caso, i nostri libri  e la loro diffusione è del tutto inferiore  al livello dei problemi trattati e della qualità dei testi ed è difficile farli conoscere. Le nostre possibilità di organizzare presentazioni è molto modesta.

Un altro nuovo terreno di intervento è quello nei confronti della cultura “laica”. Essa non trova interlocutori sui problemi della laicità delle istituzioni e della bioetica. Con Micromega è iniziato un rapporto positivo. A Milano siamo stati tra i primi promotori, con il Centro culturale protestante  della “Consulta milanese per la laicità delle istituzioni”.

Buon lavoro a tutti noi.

   Allegato 2 Attività e documenti di “Noi Siamo Chiesa”  dal giugno ’08 al giugno ‘09 

X Assemblea generale di NSC alla cascina Contina (Rosate, Milano), 8 giugno

 

Documento dell’assemblea sull’incontro del Papa con Berlusconi (11 giugno)

 

Documento sull’incontro del papa con Bush, 13 giugno

 

Stampa di un depliant illustrativo di Noi Siamo Chiesa

 

Sul quarantennale dell’Humanae vitae : documento dell’International Movement We Are Church

( IMWAC), sottoscrizione  della Lettera aperta al papa   dei cattolici progressisti nel mondo pubblicata sul “Corriere della Sera” (25 luglio ’08) con la richiesta di ritirare la Humanae Vitae, replica polemica alle dichiarazioni del portavoce della S.Sede Padre Lombardi sulla Lettera aperta,  nella stessa data

 

Caso Englaro: due testi di  NSC in luglio e novembre, promozione in ottobre del documento “Lasciamo che Eluana riposi in pace” (con 1427 adesioni on line e altre  su carta), ripreso dai media, anche se in modo contenuto.

 

Incontro con un  delegato del Card. Tettamanzi il 15 luglio

 

Messaggio di saluto al Sinodovaldometodista, 24 agosto

 

Realizzazione del libro “Preti sposati nella Chiesa cattolica” (edizioni La Meridiana) presentato al convegno di Vocatio a Roma   in settembre

 

Partecipazione al Forum sociale europeo di Malmo (Svezia) in settembre ed organizzazione in quella sede di un seminario con la locale Chiesa luterana per conto di IMWAC e dell’European Network Church on the Move

 

Sinodo dei vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”: incontro pubblico (organizzato con altri gruppi) sulla predicazione il 4 ottobre a Milano, documento di IMWAC il 5 ottobre, partecipazione all’iniziativa dei network internazionali  femminili/femministi a Roma il 15 ottobre, resoconto sui lavori del Sinodo, documento di valutazione generale del Sinodo (19 novembre)

 

Sulla questione gay : partecipazione al gaypride di fine giugno a Bologna, incontro (organizzato con  altri gruppi) il 4 ottobre a Milano di presentazione del numero di Concilium sull’omosessualità, testo sulla posizione del vaticano all’ONU sulla depenalizzazione  (2 dicembre)

 

Assemblea regionale di NSC dell’Emilia Romagna il 7-9 e incontro di formazione a Ronzano (Bologna) il 4-10

 

Documento di We Are Church nel cinquantesimo della elezione a Papa di Giovanni XXIII, 28 ottobre

 

Incontro (con altri) per ricordare Padre Rinaldo Falsini , Milano 19 novembre

 

Riunione del Coordinamento nazionale, Milano 29 novembre

 

Documenti IMWAC : sull’ordinazione delle donne (11 giugno) e sulla giornata contro l’AIDS (1 dicembre)

Lettera aperta alle associazioni cattolicodemocratiche sul caso Englaro e sul testamento biologico (20 dicembre)

 

Presa di posizione sulla situazione a Gaza (17 gennaio ’09)

 

Petition di We Are Church (e altri) contro la revoca della scomunica ai lefevriani e a difesa del Concilio, gennaio ‘09

 

Partecipazione al terzo Forum di Teologia e Liberazione a Belèm (Brasile, 21-26 gennaio) anche in rappresentanza dell’International Movement We Are Church (IMWAC) e dell’European Network Church on the Move (EN/RE)

 

Documenti sul caso Englaro (4-7-11 febbraio)

 

Documento in occasione del venticinquesimo della firma del nuovo Concordato e dell’ottantesimo della firma dei patti Lateranensi (18 febbraio )

 

Messaggio di adesione alla manifestazione del 21 febbraio a Piazza Farnese a Roma

 

Incontro di ricordo di Amilcare Giudici insieme alle Comunità di Base, Milano 7 marzo

 

Testo sulla lettera di Benedetto XVI ai vescovi e sulla mancanza di collegialità nella Chiesa, 13 marzo

 

Documento sull’intervento di Benedetto XVI sulla contraccezione nel viaggio in Camerun, 19 marzo

 

Convegno (con altri) su “Conversando tra di noi sulla scia delle “Conversazioni notturne” del Card. Martini”, Milano 28 marzo

 

Incontro del Coordinamento nazionale, Milano 29 marzo

 

Pellegrinaggio a Bozzolo  alla tomba di don Primo Mazzolari il 19 aprile, lettera su don Primo Mazzolari a don Luisito Bianchi e sua risposta

 

Partecipazione al convegno dei preti operai su “L’idolo è nudo, metamorfosi del capitalismo”, 30 aprile a Bergamo

 

Partecipazione a Londra all’incontro annuale dell’European Network Church on the Move e del Council di IMWAC, 7-10 maggio

 

Testo sui respingimenti in Libia e sulla legge sulla sicurezza, 13 maggio

 

Invio di un contributo e partecipazione all’incontro di Firenze su “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, 16 maggio

Presentazione, con altri promotori,di “Diritti umani nella Chiesa”di José Maria Castillo, Milano 23 maggio

 PS : I testi sono leggibili sul sito www.noisiamochiesa.org 

Allegato 3 

STRUMENTI PER ESSERE COMUNITA’ DI FEDE

(contributo di Noi Siamo Chiesa dell’EmiliaRomagna)

La preghiera, la Parola di Dio e l’impegno sociale Viviamo un periodo di stanca, nella vita della Chiesa come nella nostra esperienza di associazione, impegnata in una profonda riforma del popolo di Dio. Forse, sappiamo dove vogliamo arrivare, ma non riusciamo a trovare la strada giusta per incidere. Davvero. A tal proposito, in Noi Siamo Chiesa sembrano confrontarsi due diversi spiriti di azione. Da un lato, c’è chi inquadra il movimento come un gruppo piccolo, attivo nello sforzo di fare rete (con le cdb e gruppi del cattolicesimo post Vaticano II), nonostante la stanchezza e le battute di arresto. Cercando, nel contempo, una visibilità all’esterno attraverso comunicati stampa e interventi pubblici. Dall’altro, invece, non manca chi è convinto della priorità di aprirsi a tutta la Chiesa (e non solo a questa!) per provare a creare un movimento, se non di massa, almeno consistente. Perché l’’Appello dal popolo di Dio’ ha enormi potenzialità di ‘far presa’ su quei credenti ormai scioccati dalla deriva reazionaria degli ultimi due pontificati. Ed è anche forte l’esigenza di recuperare le migliaia di fedeli italiani che, alla fine degli anni ’90, hanno firmato il testo fondativo di Noi Siamo Chiesa. Purtroppo, non ci siamo mai interrogati abbastanza sul perché questi uomini e donne non abbiano mai sentito l’esigenza di aderire, anche solo come simpatizzante, al nostro circuito, ormai ridotto a neanche duecento unità. Tuttavia, costruire un’associazione, numericamente consistente, non è obiettivo facile. Per realizzarlo, pensiamo che sia importante farsi comunità.  Un gruppo credente, quale NSC, deve offrire momenti di aggregazione e fede comunitaria (anche con realtà che abbiano una sensibilità affine alla nostra), altrimenti verrà visto all’esterno e vissuto all’interno come un gruppo di politicanti imbufaliti (con la rabbia non si va da nessuna parte; deve essere sempre ‘masticata’, razionalizzata). C’e’ una certa incoerenza tra quello che vogliamo e quello che facciamo per realizzarlo. Vogliamo una Chiesa diversa? Una parrocchia dove poterci sentire parte della comunità? Bene, ma come possiamo creare tutto questo se ci limitiamo ai comunicati stampa, ancora troppo umorali e, tra l’altro, letti da pochi e ripresi quasi mai dai media che contano? Va nella giusta direzione l’invito, espresso all’incontro di un mesetto fa a Firenze dei cattolici progressisti, da Gianni Geraci, già coordinatore nazionale degli omosessuali credenti e membro del direttivo nazionale di Noi Siamo Chiesa: cercare di smuovere la Chiesa attraverso la promozione di momenti di preghiera che portino a riflettere sulle ferite ecclesiali e sociali. Quelle che per noi coincidono con il dramma dei migranti irregolari, del divario sempre crescente tra ricchi e poveri, Nord e Sud del mondo, sino alla piaga strisciante dell’omofobia e della misoginia nella Chiesa come nella società. Quella di Noi Siamo Chiesa Emilia Romagna vuol essere una sollecitazione a puntare sulla lex orandi (la preghiera) più che sulla stampa, a rendersi comunità di fede più che centro catalizzatore di delusi e arrabbiati.Per quanto sia odioso il Codice di diritto Canonico e sia importante rimarcare la sua netta subalternità all’Evangelo e ai documenti magisteriali – oltre al suo tradimento dello spirito del Concilio, come dimostra, per esempio, la normativa sull’istituto matrimoniale che cancella dalla ‘provincia iuris’ l’elemento dell’amore fra i coniugi, introdotto da Gaudium et spes 48 – è giunto il momento perché ci adoperiamo al fine di ufficializzare l’associazione come ‘associazione cattolica’. Così saremmo certamente un pungolo più efficace, perché di sicuro nessun assistente spirituale od ordinario diocesano, riuscirebbe a metterci la mordacchia. Un po’ di briglie sì – abbiamo bisogno che l’aspetto esteriore sia quello della obbedienza alla Chiesa – ma niente ‘moderatismo’. Ben vengano, infine, nuove esprienze locali, targate Noi Siamo Chiesa. Siamo contenti della nascita di Noi Siamo Chiesa Genova e ci mettiamo a disposizione per lavorare insieme alle sorelle e ai fratelli liguri con il nostro progetto, sorto nel 2005. Così come chiediamo al coordinatore nazionale, Vittorio Bellavite, di suscitare, nelle sedi internazionali del movimento, l’organizzazione di momenti di fratellanza e incontro con gli iscritti ei simpatizzanti di Noi Siamo Chiesa di tutto il mondo.Direttivo di Noi Siamo Chiesa Emilia Romagna

Bologna 13 giugno 2009

  

    

 


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Commenti

4 risposte a “A Ronzano (Bologna) si è tenuta l’undicesima assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa”

  1. Avatar
    Anonimo

    Sembra una malattia. Una malattia dei movimenti politici e religiosi di matrice progressista. Una malattia che li spinge inevitabilmente a nascere e vivere divisi. Senza mai unirsi in qualcosa di piu` grande (grandioso?) e prospettico (profetico?).
    E cosi` pur riconoscendoci fratelli di sangue al di la` di lingua, religione, cultura, razza, politica, finiamo col rimanere imprigionati nelle nostre misere realta` locali.
    Realta` fatte, specie in italia, di contesti bigotti, vescovi infedeli, chiese svuotate, preti banderuole, corruzione e dio denaro imperanti.
    La preghiera e` che questi movimenti, IMWAC e gli altri, trovino la volonta` e la forza di aggregarsi e trovarsi fortemente e permanentemente.
    L’unico modo per cambiare e` da dentro, altre chiese non ne servono, ma pur rimanendo dentro occorre un’opposizione forte, duratura, pubblica e visibile.

    Di qui l’invito.
    Aggregate i movimenti progressisti.

  2. Avatar bellavite.v
    bellavite.v

    Sono il coordinatore di Noi Siamo Chiesa. Rispondo all’anonimo commentatore dell’assemblea di "Noi Siamo Chiesa". Sì, è quello che cerchiamo di fare, stare nella Chiesa senza tacere e a schiena ritta e cercare di aggregare i movimenti progressisti in Italia e, quando possibile, all’estero partecipando ai circuiti europei e internazionali dei movimenti "critici".Ora c’è stata l’assemblea dei cattolici a Firenze il 16 maggio . Bisogna andare in questa direzione.Grazie del contributo

    Vittorio Bellavite

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