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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Appello perché Erasmo sia veramente riconosciuto come maestro per tutti di umanità e di universalità

Dopo l’anno luterano che ha fatto fare passi in avanti significativi nel rapporto tra le Chiese, dal basso del mondo cristiano (“Tempi di Fraternità”,  “Noi Siamo chiesa” e altri) si è sviluppata una riflessione più complessiva sul quel periodo della storia. Essa si è conclusa nella redazione di un Appello per proporre come figura centrale all’umanità di oggi Erasmo da Rotterdam nel percorso verso il superamento della crisi epocale in corso. L’Appello è proposto alla firma di singoli credenti, non credenti o diversamente credenti e ai responsabili di ogni confessione religiosa. Può essere firmato anche da sigle collettive (associazioni, movimenti….). I contenuti dell’Appello saranno approfonditi nel numero speciale di giugno di Tempi di Fraternità. I promotori auspicano che essi  siano l’occasione  di incontri, di pubblicazioni e altro e di esplicite prese di posizione nel multiforme scenario mediatico, culturale e politico del nostro paese. I promotori si augurano che questa iniziativa sia conosciuta e si estenda in tutta Europa. 

Appello perché Erasmo sia veramente riconosciuto come maestro per tutti di umanità e di universalità

Nel 1501 Erasmo da Rotterdam scriveva l’Enchiridion militis christiani in cui formulava succintamente le sue proposte di riforma della Chiesa (pubblicato nel 1503 e ripubblicato a Lovanio nel 1515). Nel 1517 Martin Lutero pubblicava le sue “novantacinque tesi” suscitando le rimostranze dei conservatori e del Vaticano ed Erasmo il 14 agosto 1518 faceva precedere la riedizione in Basilea (Froben) dell‘Enchiridion da una importante prefazione di 25 pagine, in cui – non ravvisando alcun elemento di eresia nella posizione luterana – volle ribadire l’urgenza di una riforma di cui si avvertiva il bisogno da almeno tre secoli.

Erasmo nella comunità degli specialisti è riconosciuto come maestro (Programma Erasmus e Praemium Erasmianum), ma le culture confessionali cristiane risentono ancora di una “damnatio memoriae” di cui fu vittima nella Chiesa romana per non aver voluto prendere posizione contro Lutero a favore della “Controriforna”, e per le ragioni opposte, per non avere aderito alla “Riforma”, oltre che per l’utilizzo dell’umorismo e della satira in argomenti ritenuti “religiosi”. Anche nei recenti incontri di papa Francesco con i Valdesi e i Luterani, Erasmo non è stato ricordato. Un’incoerenza che, se la Chiesa è “semper reformanda”, va risolta con la libertà della ricerca teologica e la cattedra dottrinale estesa ai laici senza previa santificazione, secondo la definizione equiparatrice del laicato data dal Vaticano II.

Il coraggio della Chiesa di autoriformarsi avrebbe potuto evitare la Riforma e, soprattutto la Controriforma: Erasmo da Rotterdam, inattaccabile per la sua grande fama di intellettuale, si era espresso tempestivamente perché la Chiesa evitasse conseguenze prevedibili. Un dottore della Chiesa mancato? In futuro la Chiesa vorrà imparare solo da “dottori” consacrati dalla santità riconosciuta e dal Sant’Uffizio o accetterà di imparare anche da un Erasmo, che già credeva nella libera ricerca teologica? A questo interrogativo ci aspettiamo dia una risposta esplicita chi, nella Chiesa cattolica, cerca di testimoniare l’Evangelo senza essere prigioniero di direttive o di preclusioni di alcun tipo.

Erasmo da Rotterdam conclude il Medio Evo e inaugura la Modernità – è il padre dell’Illuminismo – ma il suo universalismo è stato tradito: in questo tempo di violenza il mondo (e non solo le Chiese e le Religioni) ha bisogno di un Maestro quale è stato Erasmo che assuma i valori universali di una spiritualità della Pace contro tutti i particolarismi – anche ti tipo religioso – che lo dividono.

Deve essere valorizzato il messaggio erasmiano per contrastare ogni tentazione di considerare la guerra e le armi come mezzi adeguati a risolvere i conflitti tra i popoli e la conquista come legittimo titolo di proprietà territoriale e supremazia culturale.

Soprattutto gli va riconosciuta la valorizzazione delle spiritualità per uscire dal dogmatismo delle religioni e dalle contrapposizioni confessionali.

In particolare ci sembra che egli possa essere ispiratore di un’Europa diversa da quella attuale, attraversata da troppi particolarismi ed egoismi.

Questo lavoro di riconoscimento, recupero e valorizzazione spetta certamente a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’umanità e soprattutto a coloro che hanno un ruolo nella ricerca, nella scuola e nei mezzi di comunicazione.

Primi firmatari:

Gianfranco Monaca, Giorgio Saglietti, Danilo Minisini, Davide Pelanda, Riccardo Cedolin, Giorgio Bianchi, Andreina Cafasso, Daniele Dal Bon, Luisa Vigna, Giancarla Codrignani. Vittorio Bellavite, Enrico Peyretti , Alberto Simoni

Giovanni Giavazzi

Franco BORGHI

Marcella Denegri

DE PIERO AUGUSTA

Pietro Polito

Bepi Campana

Giovanni Platone

Paolo Ricca

Giannino Piana

Cristina Mattiello

Peppe Sini

Ugo Francesco Basso

Anna Raybaudi

Luigi Berzano

Emanuele Bruzzone

Giovanni Sarubbi

Giampaolo Anderlini

Stefano Levi Della Torre

Carlo Ratti

Luigi Bettazzi

Franco Ferrari

Brunetto Salvarani

Gabriella Caramore

Vito Mancuso

SARA PRIMATESTA

Laura Tussi

Vittorino Rodaro

Giovanni Pagliero

Luisa Alfieri

Fredo Olivero

Giovanni Colombo

Giorgio Nebbia

Mariolina e Giuseppe Ardrizzo

Amalia Navoni

Sergio Paronetto

Luigi Sandri

Paolo Sorbi

Angelo Casati

Franco Mella

Stefano Cavallotto

ADRIANO  CANDIOLI

Albert inzaghi

Santi Paolo

Maria Laura Cattinari

Francesco Zanchini

Ornella Marcato

Gianni Pastro

Carmelo Labate

Rosario Moscheo

Maria Cristina Bartolomei

Claudio Belloni

Remo Cacitti

Giangabriele Vertova

Alessio di Florio

Anna CAMPORA

Olga Terzano

Franca Angiolini

Mariuccia Carla Cirio

Citriniti Rosario

Consalvo Fontani

Gianni e Annamaria Gennari

Ornella Marcato

Gianni Rostan

Vincenzo Robles

Antonio Greco

Giambattista Pignatti Morano

 

 

Le firme si raccolgono scrivendo a Tempi di Fraternità : <info@tempidifraternità.it>

Per ulteriori informazioni o suggerimenti scrivere o telefonare  a

Gian Monaca <gianfranco-monaca@gmail.com> tel. 0141-216642

Vittorio Bellavite < vi.bel@iol.it>   tel. 3331309765 oppure 02-2664753

L’elenco dei firmatari, continuamente aggiornato, sarà leggibile sui siti :

www.tempidifraternità.it

www.noisiamochiesa.org


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Commenti

7 risposte a “Appello perché Erasmo sia veramente riconosciuto come maestro per tutti di umanità e di universalità”

  1. Avatar Antonio Greco
    Antonio Greco

    Firmo pro Erasmo

  2. Avatar Giovanni Gennari
    Giovanni Gennari

    Aderiamo con gioia alla proposta pro Erasmo. Gianni e Annamaria Gennari

  3. Avatar Vincenzo Robles
    Vincenzo Robles

    Educato alla scuola di Ambrogio Donini ho conosciuto Erasmo prima di Lutero e ho continuato ad approfondire il loro pensiero senza venir meno ad una Fede viva anche se continuamente portatrice di interrogativi. Ritengo che Erasmo e Lutero più che ostacolo alla Fede siano indispensabili per una Fede adulta e responsabile. Firmo con gioia.

  4. Avatar Ornella Marcato
    Ornella Marcato

    Aderisco con convinzione.

  5. Avatar Gianni Enrico Rostan
    Gianni Enrico Rostan

    Aderisco con piacere all’appello Erasmo, ma segnalo che gli indirizzi suggeriti non accolgono le adesioni: il sistema risponde che sono sconosciuti.
    Gianni Rostan

  6. Avatar GiovanniBattista Pignatti Morano
    GiovanniBattista Pignatti Morano

    Appoggio anche io la proposta dell’approfondimento di unaa conoscenza più profonda dell’opera di Erasmo. Firmo senza indugio

  7. Avatar giampaolo cracco
    giampaolo cracco

    Impariamo dal passato perchè il futuro sia il tempo della tolleranza, della giustizia, della fraternità…

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