NOI SIAMO CHIESA
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Filippo Gentiloni , nostro fratello, ci ha lasciati
Sono più unici che rari quanti, giunti a ruoli di assoluta importanza ed autorità nella Chiesa, hanno lasciato il circuito in cui si trovavano per immergersi nell’area del cristianesimo di base che in Italia ha avuto e ha nomi precisi, Comunità di base, Cristiani per il Socialismo ed ora Noi Siamo Chiesa oltre alla galassia dei gruppi e delle pubblicazioni omogenea a questi movimenti. Filippo Gentiloni è stato uno di questi, insieme a Giovanni Franzoni. Gesuita di grande autorevolezza è diventato in seguito consigliere ed elaboratore di analisi e suggeritore di percorsi all’interno di quella parte del popolo cristiano che ha sempre continuato a credere nel Concilio.
Ci permettiamo di indicare, in sintesi e come prima iniziale riflessione, le caratteristiche che ci sembra abbiano contraddistinto il suo alto contributo alla nostra storia di credenti in cammino in una Chiesa dove non è facile stare:
- la permanente sua ricerca con grande passione e sincerità , a partire dalla sua esperienza, sulle grandi questioni “ultime” della spiritualità (senso della vita, che tipo di fede, morte, resurrezione..);
- la sua riflessione sulla laicità dell’agire del cristiano nelle istituzioni pubbliche che deve separarlo in modo critico dal potere ecclesiastico ma che non deve indulgere a forme di laicismo rigido e inutile né ad alcuna sottovalutazione della concreta realtà del popolo cristiano;
- il suo contributo importante , il suo lascito più prezioso, a che la sinistra (collocazione politica che era la sua fino in fondo) cercasse di riflettere sul “fatto religioso” in modo approfondito e senza vecchi ideologismi. La sua collaborazione al “Manifesto” e alcuni suoi libri sono stati esemplari e hanno costituito un deposito di idee che andrà ripreso.
Il nuovo corso di papa Francesco sarà completo quando riconoscerà ed “userà” maggiormente i punti di vista nella pastorale, nella teologia e nei rapporti della Chiesa con lo spazio pubblico di quanti , come Filippo, hanno remato e remano controcorrente.
Tutte e tutti noi di Noi Siamo Chiesa eravamo preparati alla sua perdita, siamo molto vicini alla moglie e ai figli, lo ricordiamo nella preghiera e lo riconosciamo come uno dei maestri nel nostro percorso di fede e di presenza nella Chiesa.
Roma 1 maggio 2018 NOI SIAMO CHIESA
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