NOI SIAMO CHIESA
Via N. Benino 3 00122 Roma
Via Soperga3 36 20127 Milano
Email < vi.bel@iol.it> Comunicato stampa
tel. 022664753, cell.3331309765
“Noi Siamo Chiesa” condivide la sentenza della Corte Costituzionale sull’Art. 580 del codice penale. Ora le gerarchie della Chiesa la accettino senza “se “ e senza “ma”, abbandonino ogni spirito di crociata e siano disponibili a una nuova riflessione comunitaria all’interno della Chiesa ed ad un pacato dialogo con la cultura laica.
Il coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Mi pare che la decisione della Corte abbia radici nei valori della Costituzione (e in suoi articoli ben precisi) ed espliciti con chiarezza le condizioni in presenza delle quali il suicidio assistito possa essere praticato: patologia irreversibile protratta con un trattamento di sostegno, grandi sofferenze, libera decisione del paziente. Per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili la Corte richiama alle “condizioni e modalità procedimentali” previste dalla legge 219/17 sulle DAT (consenso informato, cure palliative, sedazione profonda). Siamo ben lontani dal tanto temuto “piano inclinato” verso una generalizzazione di interventi di questo tipo.
La Corte ha tenuto conto dei diversi diritti tutelati e si è trovata di fronte, dopo l’incapacità del Parlamento, alla difficoltà di legiferare sul momento in cui ognuno di noi si confronta, nel suo intimo, col senso stesso dell’esistenza. Ha assunto una decisione pragmatica che invita il legislatore a scelte nella direzione dei binari indicati.
Come “Noi Siamo Chiesa” abbiamo ragionato a partire dalla nostra fede nel Vangelo e dalla nostra presenza nella Chiesa. Abbiamo espresso e lungamente argomentato (leggi: http://www.noisiamochiesa.org/?p=7659) la nostra opinione che è ben diversa da quella sostenuta da tempo dalle gerarchie e da quei medici che ora parlano di obiezione di coscienza . Siamo convinti che questa linea non potrà non cambiare in futuro. Ora essa ci sembra ferma a una “ideologia della vita sempre e comunque” a prescindere dalle situazioni concrete che non ci sembra coerente con la concezione generale della vita e della morte che deve essere propria di ogni cristiano, che è convinto che la fine non è che un inizio .”
Roma, 25 settembre 2019
Lascia un commento